Battaglia di Hattin – Hail Caesar (Luglio 29, 2023)

Introduzione
La battaglia di Hattin, combattuta nel 1187 nei pressi del lago di Tiberiade, vede contrapposte le forze crociate a quelle mussulmane del Saladino. In un certo senso questa battaglia è un esempio di cosa siano state le Crociate … un periodo durato quasi duecento anni ancora oggi fonte di studi e di discussioni.

Mappa e schieramento iniziale

Fonte Osprey Publishing

Il Battle Report
A “La Piccola Armata”, grazie al superbo lavoro del nostro socio Ezio, abbiamo ricostruito la battaglia utilizzando il regolamento Hail Caesar seconda edizione della Warlord Games
Abbiamo iniziato la battaglia come si presentavano gli eserciti la mattina del 4 luglio 1187. Al centro del tavolo le tre divisioni dell’esercito crociato: Raimondo III al comando dell’avanguardia, Guido di Lusignano al centro e Baliano di Ibelin in retroguardia.
Il terreno è per la maggior parte libero con qualche rada zona di sterpaglie che conta come terreno accidentato. A nord la divisione Muzaffar ad Din Gokbori mentre sui due fianchi le divisioni: Muzaffar Taqi al Din Umar e quella di Saldino.

Per simulare la stanchezza e la sete ogni unità Crociata inizia il gioco con una perdita. Sul fianco nord del cotone simula i fuochi accessi dai Mussulmani, su quel lato i bersagli del tiro sono considerati parzialmente nascosti.
Durante i primi tre turni l’avanguardia di Raimondo riesce a spostarsi velocemente verso Hattin mentre Guido si muove con relativa lentezza e Ibelin rimane distaccato. Il centro e la retroguardia crociata sono tormentati dagli archi nemici ma con pochi effetti.

Raimondo potrebbe avanzare con la cavalleria e rompere l’accerchiamento ma schiera la sua fanteria e i balestrieri a difesa del sentiero. Presa con sé la sua cavalleria pesante si scaglia contro l’unità di Saladino sul fianco destro crociato. Anche la fanteria di Guido si sposta per dare man forte a Raimondo iniziando a risalire le pendici delle alture.
Il grosso dell’esercito Mussulmano continua a mantenere il controllo dei sentieri per Tiberiade tormentando le unità di Raimondo con la cavalleria leggera. La divisione Gokbori, sul fianco sinistro crociato, esce dai fumi dei roghi e, coperta da un tiro poco efficace di archi, lentamente si insinua tra la divisione di Raimondo e quella di Guido.

La retroguardia latina, a causa di insuccessi nell’attivazione, rimane sostanzialmente ferma.
Lo scontro si sviluppa sulle alture sul fianco destro crociato. Raimondo e i suoi cavalieri, pur muovendosi su un terreno accidentato, attaccano la divisione di Saladino che continua a resistere. Il centro crociato è sotto la pressione delle unità di fanatici Ghazi. Saladino coglie l’occasione per sfondare con la sua cavalleria puntando direttamente su Guido. In uno scontro epico Guido viene abbattuto dal Saladino. Come previsto da regolamento, un nuovo comandante, il fratello del re Goffredo di Lusignano, prende il comando del centro. L’azione di Saladino è stata troppo audace e il fronte crociato, al centro, tiene. Ben presto una contro carica dei crociati vendica la morte di Guido. Anche Saladino è morto.

Il grosso dell’esercito mussulmano attacca la sottile linea lasciata da Raimondo a protezione del suo fianco. Raimondo, dopo aver causato significative perdite a quel che resta della divisione di Saladino e averla messa in fuga, prova a dirigersi verso Tiberiade ma viene annientato dalla cavalleria mussulmana ormai presente in rapporto di uno a due.
Dopo la rottura della divisione di Raimondo anche il centro crociato viene attaccato su due lati. Goffredo è costretto a vedere i suoi uomini eliminati ad uno ad uno. Esito dello scontro: vittoria Mussulmana.

Conclusioni
Nella nostra ricostruzione Guido non sopravvive mentre Raimondo viene preso prigioniero dopo la rotta della sua divisione. Nel vero contesto storico Raimondo, riuscito a sfuggire all’accerchiamento di Hattin morirà di pleurite a Tripoli solo pochi mesi più tardi. Il fato di Guido, invece, si intreccia con quello di Baliano.

Baliano di Ibelin, sia nella nostra simulazione, sia nella storia sopravvive. Dopo Hattin si rifugia a Tiro ma ben presto il Saladino si muove verso Gerusalemme. Baliano chiede a Saladino di poter attraversare le linee e raggiungere la Città Santa per scontare la moglie e i figli a Tripoli. Il comandante mussulmano acconsente ma gli fa giurare di non restare in città e di non sollevare più le armi contro di lui. Arrivato a Gerusalemme il patriarca, Eraclio, lo scongiura di non abbandonarli e lo libera dal giuramento. Baliano, rimasto l’unico nobile, organizza la difesa e, tra il 20 settembre e il 2 ottobre 1187, la protegge ad oltranza con le poche forze rimaste. Dopo difficili trattative, in cui Baliano minaccia di distruggere la città, i Crociati e i Mussulmani si accordano per la resa: il pagamento di cinque bisanti per ogni uomo, per ogni due donne oppure per ogni dieci bambini. Coloro che non possono pagare il riscatto saranno condannati ai lavori forzati. Saladino, con i suoi fondi personali, paga per tutti gli incapienti. Baliano, alla guida della terza e ultima colonna di esiliati, viene lasciato libero di uscire dalla città assieme alla sua famiglia.

Il 9 ottobre 1187 Saladino può recitare il salat (preghiera) nella moschea di Al Aqsa.
Il fato di Guido invece sarà meno glorioso. Dopo la conquista di Gerusalemme e due anni di prigionia, Saladino lo libera, probabilmente per accrescere la confusione nelle file dei Crociati. Il re senza regno si presenta a Tiro, una delle ultime città in mano latina, ma Corrado del Monferrato, signore di Tiro, gli nega l’accesso. Dopo mesi di attesa, Guido raduna un “raccogliticcio” esercito e si dirige ad Acri per assediarla. Durante questo tentativo, nel 1190 sua moglie e le su figlie muoiono. Corrado riesce a convincere i nobili d’Outremer che la morte di Sibilla sia sufficiente a togliergli il titolo di Re. Guido, detronizzato, riparerà a Cipro dove, nel 1194, trova la morte continuando a rivendicare il trono di Gerusalemme.

Come il lettore avrà avuto modo di notare, il Saladino sopravvive nella storia alla battaglia. Se, come è avvenuto nella nostra simulazione fosse stato ucciso ad Hattin alcuni eventi sarebbero di sicuro cambiati. Riccardo Cuor di Leone non avrebbe potuto incrociare la sua ascia con la spada dell’Islam. Dopo la morte di Saladino, nel marzo 1193, il suo regno viene diviso tra i suoi figli e i suoi fedelissimi. Sicuramente Gerusalemme sarebbe stata conquistata. Troppa era infatti l’importanza di questa città per i Mussulmani ma, una morte prematura di Saladino, avrebbe sicuramente causato divisioni tra le sue file e, forse, rimandato di qualche decennio la fine dei Regni latini d’Outremer.

Gli Army list
Se qualcuno volesse riprovare il Ns scenario, in allegato gli army list dei due eserciti adattati per Hail Caesar 2nd Edizione.

Miniature
28mm della Gripping Beast miniatures e della Perry Miniatures
Dipinte da Flavio Rossi, Ezio Milvio e Aurelian Leclerc

Bibliografia essenziale
Alessandro Barbero – Benedette Guerre
Hattin 1187 – David Nicolle – Osprey Pubb.

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